LA PROMOZIONE DELLA DOMICILIARITA':
L'ESPERIENZA DELLA RSA SAN GIACOMO DI PIOSSASCO

Di recente, il Sindacato SPI/FNP/UILP di Torino ha raccolto l’invito per conoscere una esperienza di Residenza Sanitaria Assistita (RSA) innovativa e molto interessante sotto l’aspetto sociale e sanitario: la RSA "SAN GIACOMO" di Piossasco.(TO)
Promuovere la cultura e il sostegno alla domiciliarità attraverso il lavoro di rete e di comunità: l'esperienza di SocialCoop nella RSA San Giacomo
In questa struttura si è attuata una sperimentazione attiva che ha coinvolto istituzioni, volontari, cittadini, chiamando in causa la comunità della cura verso cui si sta cercando di dirigersi: un progetto frutto di collaborazione ed alleanze per una condivisione di fatto, di responsabilità.
Si prova a mettere in campo un nuovo modello, un nuovo paradigma: il passaggio dalla sanità alla salute. Quando si parla di salute si finisce spesso per circoscriverla al contenitore della sanità e della sua organizzazione.
Con questo progetto si sperimenta invece un nuovo modo di operare tra il pubblico ed il privato sociale, che prova ad uscire dagli schemi precostituiti.
Una sperimentazione in cui si condividono responsabilità e si mettono in campo proprie risorse per sviluppare questo processo, facendo lavorare insieme tra i propri confini ma non solo, per un’idea dell’integrazione tra pubblico e privato e tra i professionisti dell’uno e dell’altro campo.
Spostare il lavoro degli operatori dall’ambulatorio al territorio può portare a sviluppare quell’idea di una comunità che si rende responsabile e si attiva con il contributo di tutti.
Si prova a mettere in campo un nuovo modello, un nuovo paradigma: il passaggio dalla sanità alla salute. Quando si parla di salute si finisce spesso per circoscriverla al contenitore della sanità e della sua organizzazione.
Con questo progetto si sperimenta invece un nuovo modo di operare tra il pubblico ed il privato sociale, che prova ad uscire dagli schemi precostituiti.
Una sperimentazione in cui si condividono responsabilità e si mettono in campo proprie risorse per sviluppare questo processo, facendo lavorare insieme tra i propri confini ma non solo, per un’idea dell’integrazione tra pubblico e privato e tra i professionisti dell’uno e dell’altro campo.
Spostare il lavoro degli operatori dall’ambulatorio al territorio può portare a sviluppare quell’idea di una comunità che si rende responsabile e si attiva con il contributo di tutti.
Questa esperienza si inserisce a sostegno del nostro comune impegno a costruire una sanità sul territorio, impegno che da tempo portiamo avanti (Confederazioni sindacali e noi come Sindacato dei Pensionati SPI/FNP/UILP) con il Governo Nazionale e Regionale, dove la domiciliarità sia considerata prioritaria e che le pratiche di cure siano socio-sanitarie, coinvolgendo le comunità territoriali con le sue istituzioni: Comune, Consorzi socio-assistenziali, Distretti sanitari, ma anche il volontariato ed il terzo settore, con le cooperative sociali.